LETTERA APERTA AGLI ORGANI DI STAMPA
APPELLO ALLE ISTITUZIONI ED AI LAVORATORI
FORMAZIONE PROFESSIONALE: L.A.C., LA RIFORMA MANCATA
IL MONDO DEI PRECARI ED IL BARATRO DEI MASSICCI
LICENZIAMENTI
Tanto si è scritto in questi mesi sulla
cosiddetta riforma della formazione professionale, presentata dal governo
regionale come la nuova novella al pari della sanità, altro comparto nel caos.
Il passaggio dal finanziamento regionale
a quello comunitario, fortemente voluto da trio Lombardo/Albert/ Centorrino, ha
prodotto una certezza: un comparto intero in cassa integrazione.
Il 2012 si caratterizza come l’anno in
cui gli enti formativi hanno ricevuto quote residue di finanziamento ex lr
24/76 relative al Prof 2011 per pagare i primi tre mesi; evento miracoloso come
la moltiplicazione dei pani visto che anziché coprire 12 mesi ne ha coperto 15.
A partire dal mese di aprile, per una
buona parte dei lavoratori si è aperto il rubinetto del Ministero del lavoro
con la cassa integrazione, somme che ovviamente non si sa quando arriveranno,
ma poco importa. Con l’Avviso n.20, il mega bando da circa 1 miliardo di euro,
si apriranno i pozzi dell’Ue.
Peccato che il susseguirsi degli eventi
non conferma questo diabolico disegno.
Le somme del 2011, come era nelle
previsioni, non sono bastate, la cassa integrazione presenta turbolenze che ne hanno allungato i tempi per
l’erogazione e l’Avviso 20 è una molotov
pronta ad esplodere non appena il mondo avrà finalmente conoscenza
dell’elenco dei vinti e vincitore.
E’ utile ricordare che diversi Enti
dovrebbero aver ricevuto il finanziamento senza averne titolo, altri
riceveranno un finanziamento superiore a quello ottenibile, ma ciò che più
conta è che l’intera procedura di evidenza pubblica è sotto inchiesta. Proviamo
a raccontare la storiella.
L’avviso pubblico da circa 1 miliardo di
euro è stato sottoposto a procedura di evidenza pubblica però con qualche
aggiustamento in corso d’opera, giusto perché il trio LAC (Lombardo/Albert/Centorrino)
potesse creare un nuovo modello operativo tutto siculopiemontese. Infatti la
procedura amministrativa che avrebbe dovuto prevedere l’apertura delle buste
all’atto della consegna dei progetti per rispondere ad un principio – ancora
attuale - della trasparenza della P.A, è
stata modificata non procedendo ad alcuna apertura per verificarne la
rispondenza del contenuto ai dettami dell’Avviso. Ed é qui che nasce
l’invenzione innovativa del mitico TRIO LAC, l’A.A. ha interpretato la pubblicità
solamente in termini di pubblicazione della
graduatoria e null’altro, E per farlo, ha pubblicato gli elenchi e poi
la graduatoria per ben tre volte, fermo restando che quella definitiva con
vinti e vincitori non è ancora stata ancora portata a conoscenza.
Ma stiamo scherzando o qualcuno
dimentica il miliardo di euro in ballo?
E poi sulle esclusioni eccellenti ci
sarebbe molto da dire, ma aspettiamo che l’autorità giudiziaria possa
serenamente svolgere le indagini per accertare eventuali responsabilità.
Altra importante innovazione pare sia
introdotta con il registro elettronico, grande invenzione per azzerare gli
sprechi. Si, infatti per qualificare la spesa comunitaria, che per definizione
non nasce per pagare stipendi – si introduce un perverso meccanismo che
dovrebbe prevedere la scansione del registro di classe da trasmettere entro le
08,15 di ogni mattina sul sistema Caronte, ma le telecamere poste in azienda a
controllo dei lavoratori non era stata abolita? Sarà stata una svista delle
Organizzazione Sindacali Confederali, diversamente non lo avrebbero permesso;
che senso avrebbe avuto rimangiarsi conquiste ultratrentennali. Un fatto è
inconfutabile, tanti sono i misteri che aleggiano lungo il palazzo di via
Ausonia tra il terzo ed il secondo piano.
E per concludere in bellezza, dopo le
rassicurazioni del TRIO LAC che a marzo
avrebbe visto la luce l’Avviso 20, siamo passati a maggio per poi spostarci a
giugno come momento di avvio delle attività. Qualcuno azzarda che le stesse
potrebbero partire a ridosso delle probabili competizioni elettorali regionali del
prossimo ottobre. Sarà sicuramente una coincidenza. E se tutto questo ritardo
dovesse essere vero, quanti Enti formativi potranno permettersi il pagamento a
vuoto degli affitti – pena poi doverli giustificare – e garantirsi il DURC?
Già, il documento unico di regolarità contributiva che se non in regola ogni
mese si tradurrebbe in impossibilità di ottenere il finanziamento e quindi
licenziamenti certi. E se la diavoleria nascesse proprio per arrivare a
disfarsi del peso dei lavoratori contrattualizzati a tempo indeterminato?
Niente paura si aprirebbe il toto assunzioni pre -lettorale, caratteristica
presente in questo comparto, particolarmente politicizzato.
Il tempo darà sicuramente ragione al
TRIO LAC e ogni cosa si sistemerà, annientando tutti gli scettici ed il popolo
dei malpensanti. Agli operatori della formazione professionale non resta che
attendere fiduciosi e all’opinione pubblica, che un tempo si era scagliata
contro il comparto additandolo come mangia soldi, rasserenarsi perché gli
sprechi finalmente sono finiti.
VIVA il LAC. Che l’acronimo si appresti
a divenire un vero e proprio PARTITO? Nulla di nuovo, la terra di Sicilia,
abituata a sopportare le dominazioni troverà la forza per venirne fuori.
Ogni riforma planetaria conserva con sé
sempre radicali mutamenti nei comportamenti umani e gli operatori della
formazione professionale lo sanno già visto che tra pignoramenti, esecuzioni
forzate, professionalità andata a rotoli e dignità bruciata hanno
abbondantemente trasformato il loro modo di vivere, tutto improntato nella
qualità e nell’efficacia – efficienza della qualità di vita.
Palermo 13 maggio 2012
f.to
Unione lavoratori liberi
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