Appena
insediato il Governo Crocetta ha dato speranza di cambiamento a tutti i
siciliani, tracciando un percorso voluto dalla gente e
dalla comunità siciliana.
In
particolare noi lavoratori liberi del sistema della formazione professionale
abbiamo creduto alle sue promesse di poter raggiungere l’obiettivo della
continuità occupazionale e rispetto del pagamento delle retribuzioni, che il
Governo Lombardo aveva reso incerto.
Crocetta
si era sbilanciato persino nel ritenere giusta la battaglia di un’Agenzia
pubblica del sistema della formazione professionale sul presupposto che gli
enti di formazione svolgevano un’azione irregolare, che le risorse economiche
del finanziamento del settore sono pubbliche, che le sedi di lavoro possono
essere pubbliche con notevole risparmio, che il servizio è pubblico, che il
personale è garantito dalla legge regionale n. 25/93; ed adesso anche la legge
nazionale e la giurisprudenza riconoscono il diritto alla conservazione del
posto di lavoro e l’obbligo alla puntuale retribuzione, da ultimo, in merito, la Circolare del Ministero
del Lavoro del 1 agosto 2012 n. 37/0014200 con espresso rimando alla legge n.
31/2008 art. 7 comma 4 bis, e il D.P.R. n. 207/2010 art. 4 e 5.
Crocetta
e la Scilabra
ci hanno condotto invece in uno status di disagio estremo, infatti non
percepiamo stipendi da dodici a ventiquattro mesi.
La
continuità occupazionale, in violazione della Legge (comunitaria, nazionale e
regionale), è un diritto non più certo, poiché tanti colleghi degli sportelli
multifunzionali (1753) e tanti colleghi nella lista del progetto Prometeo
(2020), ovvero 3773 complessivamente, i lavoratori e le rispettive famiglie
siciliane giacciono in stato di precarietà e senza incarico in costanza di
finanziamento disponibile ed in piena violazione della legge.
Allora
se i soldi ci sono, la legge garantisce i livelli occupazionali, i bandi sono
attivi, ma cosa si attende ancora? Abbiamo persino assistito alla dichiarazione
della dott.ssa Corsello, dirigente generale dimissionario del settore che
dichiara di aver richiesto formalmente a Crocetta di pubblicizzare il settore
anche per garantire il personale e per determinare un risparmio dell’esecuzione
del servizio pubblico.
Oggi
i lavoratori sono senza stipendio e senza sicurezza occupazionale. Alcuni colleghi
si stanno recando a Roma dal Papa, che ha ammonito i governi a non toccare il
lavoro ed a garantirne lo svolgimento, e poi al Ministero del Lavoro.
Questo
gesto disperato è l’ennesimo tentativo, dopo suicidi consumati e tentati,
denunce alla magistratura, proteste anche clamorose del settore davanti alle
prefetture siciliane e perfino lo sciopero della fame sotto Palazzo d’Orleans
(sede del Governo Regionale), per chiedere aiuto al mondo esterno. In Sicilia
una democrazia non conclusa blinda un Governo Regionale che nega ogni minimo
diritto ai lavoratori ed alla comunità siciliana.
Forza ragazzi, noi vi siamo
vicini in queste ennesimo atto disperato che possa denunciare la violazione dei
diritti minimi dei lavoratori della formazione professionale da parte di un
governatore che non è stato eletto con la maggioranza dei suffragi e non ha la
maggioranza nel Parlamento Regionale, ma che governa indipendentemente.
Il
vostro sacrificio è l’ennesimo atto estremo nella battaglia per la
rivendicazione degli stipendi e della continuità occupazionale, tutti i
lavoratori del sistema della formazione professionale sono con voi.
SEMBRA CHE A GELA STANNO RACCOGLIENDO LE FIRME PER TOGLIERE LA CITTADINANZA A crocetta PER INDEGNA APPARTENENZA AL COMUNE DI GELA!
RispondiEliminaGLI DANNO L' IBAN AL PAPA E GLI VERSA GLI STIPENDI ARRETRATI.
RispondiEliminaI DELIQUENTI SONO ALL ARS SOLO LORO POSSONO VERSARE LE SPETTANZE SUL VS IBAN.
DOPO ANNI DI AGONIA BISOGNA USARE LA FORZA.
LA CHIESA OPERA NELLA FORMAZIONE PROF.LE DA SEMPRE LO SANNO QUAL' E' LA SITUAZIONE PERCHE' FRANCESCO NON AGITO IN QUESTI 2 ANNI PERCHE' NON GLI CHIEDONO IL MOTIVO DEL SUO SILENZIO ?