Sono state avviate in questi giorni le
attività formative destinate ai lavoratori delle imprese siciliane in
mobilità ed in cassa integrazione, finanziate dal Fondo sociale europeo.
Queste attività obbligatorie sono – come è logico che sia nella nostra
regione – affidate agli stessi organismi che gestiscono gli sportelli
multifunzionali secondo l’avviso 1 dell’Agenzia per l’Impiego.
Già dall’avvio di queste attività si
sono evidenziate alcune incongruenze, che riteniamo vadano registrate
nel più breve tempo possibile, per non vanificare l’occasione formativa
destinata ai lavoratori cassintegrati e mobiliferi.
Tuttavia esprimiamo preoccupazione
perché nella fretta di avviare le attività, regolate dallo stesso avviso
1 come un finanziamento aggiuntivo agli organismi gestori, e per i
tempi – forse volutamente giugulatori – nei quali debbono essere
effettuate, si consumi una ulteriore violazione del diritto dei
lavoratori del sistema regionale della formazione professionale.
Infatti, molti lavoratori degli enti di
formazione, quasi duemila, sono stati sospesi dal lavoro e posti loro
stessi in cassa integrazione, e forse per altrettanti, stante alle
numerose richieste in via di esame congiunto avanzate dai datori di
lavoro, stanno per esserlo.
Tra di loro vi sono certamente quelli in
possesso delle professionalità necessarie allo svolgimento dei moduli
formativi, alle attività di supporto, alle attività amministrative
legate alle azioni formative di cui parliamo.
Nonostante ciò, gli stessi datori di
lavoro affidatari dei progetti formativi e che hanno
chiesto la cassa integrazione per i loro dipendenti sospendendoli dal
lavoro, assumono personale esterno o incaricano personale interno già
impegnato negli sportelli multifunzionali, dando un carico di lavoro
straordinario, invece di fare rientrare in servizio, sia pure
parzialmente e per alcune ore i lavoratori sospesi.
E' inammissibile che ciò venga consentito, e se non è illegittimo, è certamente eticamente improponibile!
I datori di lavoro operano in maniera
discriminante, mettono i lavoratori gli uni contro gli altri, e
continuano nello sport che ha portato il sistema regionale della
formazione professionale, di dilapidare risorse pubbliche per interessi
privati senza alcun controllo.
Chiediamo con forza che gli organi
istituzionali competenti si attivino responsabilmente, e chiediamo ai
soggetti gestori delle attività, in questo momento di grave criticità
per l’intero sistema, di fare un passo indietro ripristinando il diritto
dei lavoratori e rispettando gli accordi sottoscritti.
Anche in qualche Ente che ha collocato tutti in CIGD sono stati conferiti incarichi ad "esterni". E i sindacati che cosa fanno? Stanno a guardare? Abbiamo capito che CGIL, CISL, UIL sono collusi lo SNALS è senza palle e gli altri invece di blaterare perchè non denunciano UNA VOLTA PER TUTTE nelle sedi competenti?
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