sabato 12 novembre 2011

COMUNICATO R.S.A SNALS FONDAZIONE C.A.S.

PER EVITARE COME AL SOLITO STRUMENTALIZZAZIONI SI PUBBLICA LA POSIZIONE DEL  RSA FONDAZIONE CAS

Un sindacalista, non ottenendo i risultati sperati e non rendendosi conto che il suo operare non tutela gli interessi e i diritti dei lavoratori (sino al punto di mettere in campo strumenti di tortura come la CIGD, critica il lavoro degli altri.
Si! utilizzando strumenti di tortura! Perché la CIGD allunga l’agonia della perdita del posto di lavoro, che è il primo dei diritti.
Ma come è chiaro il grande “conoscitore del settore” insieme ai suoi complici sindacalisti ed Enti proseguono inserendo lo strumento mortale come panacea dei grandi mali e dichiara la fine dell’impianto legislativo e contrattuale del sistema formazione professionale.
Invece, chi persegue altre strade è un sindacato giallo ( termine usato per dei sindacati di comodo) o peggio ancora si tirano in ballo vicende personali dicendo la verità a metà .
Caro Responsabile del comparto f.p. della UIL scuola, le posso assicurare che non c’è nessun accordo capestro nella vertenza inerente la Fondazione CAS onlus . E’ stata una scelta individuale dei lavoratori, come si evince dal verbale le RSA presenti ( UGL – SNALS e CGIL ) hanno lottato per la revoca dei licenziamenti mettendo in moto tutte le azioni per traguardare questo obiettivo.
Le proposte della triplice non li conosciamo o forse non ci sono. Quello che conosciamo è una polemica sterile, e tirar fango sui lavoratori, che intendono perseguire un’altra via. Mentre i sindacati confederali, giocano con la pelle dei lavoratori, c’è chi si preoccupa a ricercare nuovi sbocchi che consentono ai lavoratori di percepire un reddito, al di fuori degli ammortizzatori cosiddetti sociali; di riprendere l’attività formativa nel rispetto delle leggi e delle regole contrattuali.
Alla prepotenza di chi ci definisce “sindacato di comodo” noi rispondiamo con le proposte e le iniziative per garantire ai lavoratori il diritto al lavoro e alla Dignità.
Vi invitiamo sin d’ora ad un confronto di merito, per dare una svolta alla vicenda della formazione professionale.
Il presupposto fondamentale è l’unità sostanziale delle forme sindacali su obiettivi chiari, strategie lungimiranti e la rottura di eventuali conflitti di interessi. Ancora abbiamo un piccolo margine di tempo per dare ai lavoratori le dovute certezze.

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