venerdì 30 settembre 2011

FP: CEFOP, NO DEL CGA E RINVIO DEFINIZIONE STATO DI INSOVENZA

Con provvedimento odierno il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha rigettato il ricorso presentato dal CEFOP avverso l’Ordinanza di primo grado emessa dal TAR. Si scioglie come neve al sole l’ultima speranza del CEFOP di ottenere il lascia passare per rientrare nel PROF 2011.
Le motivazioni del rigetto saranno rese pubbliche nelle prossime ore, intanto, la conseguenza è che i lavoratori del CEFOP dovranno abbandonare definitivamente la speranza di riprendere a lavorare con la duplice beffa di non conoscere il loro futuro ed il destino delle retribuzioni maturate nel 2011 e negli anni pregressi, ancora ad oggi non corrisposte con l’alea di vedersi procrastinare il riconoscimento dell’integrazione salariale attraverso la cig in deroga. Peraltro, il Tribunale di Palermo, Sezione fallimentare ha rinviato al prossimo 7 ottobre la decisione finale sullo stato di insolvenza del CEFOP, così come richiesto da un gruppo di lavoratori. Motivo del rinvio la richiesta avanzata, stamane nel corso dell’udienza, dalla parte ricorrente in ordine al riconoscimento della natura giuridica societaria del CEFOP, atteso che lo stesso ha avanzato in agosto la richiesta di utilizzo dello strumento della CIG in deroga in favore di 834 lavoratori. La controparte ha ribattuto sottolineando che il ricorso alla CIG in deroga prescinde dalla natura societaria del richiedente atteso che la disciplina è riconducibile, secondo quanto stabilito dalla legge 02/2009e succ. mod. ed integr., a tutte le forme societarie non previste dalla legge che regolamenta la cassa integrazione cosiddetta “ordinaria”. Dopo una breve sospensione dell’udienza, il Giudice ha accolto le ragioni della controparte e, nel rigettare la richiesta dell’avvocato ricorrente, ha rinviato, per l'appunto al prossimo 7 ottobre la decisione sulla eventuale dichiarazione dello stato di insolvenza.
Nonostante sia stata rinviata per l’ennesima volta la decisione del Tribunale fallimentare, gli esiti odierni hanno inequivocabilmente sancito il tramonto definitivo della speranza dei lavoratori di poter riprendere il proprio posto di lavoro e del CEFOP di essere inserito utilmente nel PROF 2011.
Quelli che pagano sono sempre i lavoratori che, come nel caso del CEFOP,  subiranno oltre al danno la beffa perché non solo si ritrovano con un futuro lavorativo pieno di ombre ed incertezza ma anche senza un briciolo di quattrino atteso che la cig è insabbiata nelle viscere delle procedure burocratiche e le retribuzioni pregresse, oltre a quelle dell’anno in corso, sono caratterizzate da grande aleatorietà. Sullo sfondo lo scenario di un sistema formativo crollato sotto i colpi dei provvedimenti amministrativi che hanno leso le fondamenta giuridiche.
Un sistema retto per oltre 30 anni dalla legislazione regionale che ha partorito norme di salvaguardia lavorativa per gli operatori del settore attraverso strumenti correttivi e di sostegno al reddito, ancora oggi di grande qualità. L’operato del Governo regionale per mano dell’Assessore Centorrino e dell’A.A. (Albert) ha prodotto la delegittimazione del corpus normativo regionale a favore di una rete fitta di provvedimenti amministrativi che, oltre ad aver imbalsamato le norme ancora attuali di settore, riscritto nuove regole senza alcuna condivisione con il Parlamento siciliano. Se tutto questo aveva come obiettivo la ristrutturazione del settore per renderlo efficace ed efficiente rispetto alle moderne esigenze del mercato del lavoro, si può apertamente dichiarare che è fallito in tutti i suoi obiettivi. L’Avviso triennale, che di fatto vorrebbe sostituire il Prof (strumento ordinario) tarderà a partire per gli appesantimenti procedurali previsti dal regime di valutazione del FSE e il 2012 (oramai alle porte) sarà ancora più aleatorio e incerto per gli oltre 8.000 operatori del sistema formativo. Ciò che più spaventa è che tutto ciò sta accadendo nel più totale silenzio di coloro che, a vario titolo, potrebbero e dovrebbero prendere posizione rispetto al confronto aperto oramai da mesi sulla sorte del comparto della formazione professionale.
Palermo, 30 settembre 2011

1 commento: