martedì 20 settembre 2011

Gli enti di formazione da una parte chiedono la cassa integrazione per i loro dipendenti, dall’altra assumono all’esterno o danno ore di straordinario – si chiedo ispezioni alle istituzioni preposte.

Sono state avviate in questi giorni le attività formative destinate ai lavoratori delle imprese siciliane in mobilità ed in cassa integrazione, finanziate dal Fondo sociale europeo. Queste attività obbligatorie sono – come è logico che sia nella nostra regione – affidate agli stessi organismi che gestiscono gli sportelli multifunzionali secondo l’avviso 1 dell’Agenzia per l’Impiego.
Già dall’avvio di queste attività si sono evidenziate alcune incongruenze, che riteniamo vadano registrate nel più breve tempo possibile, per non vanificare l’occasione formativa destinata ai lavoratori cassintegrati e mobiliferi.
Tuttavia esprimiamo preoccupazione perché nella fretta di avviare le attività, regolate dallo stesso avviso 1 come un finanziamento aggiuntivo agli organismi gestori, e per i tempi – forse volutamente giugulatori – nei quali debbono essere effettuate, si consumi una ulteriore violazione del diritto dei lavoratori del sistema regionale della formazione professionale.
Infatti, molti lavoratori degli enti di formazione, quasi duemila, sono stati sospesi dal lavoro e posti loro stessi in cassa integrazione, e forse per altrettanti, stante alle numerose richieste in via di esame congiunto avanzate dai datori di lavoro, stanno per esserlo.
Tra di loro vi sono certamente quelli in possesso delle professionalità necessarie allo svolgimento dei moduli formativi, alle attività di supporto, alle attività amministrative legate alle azioni formative di cui parliamo.
Nonostante ciò, gli stessi datori di lavoro affidatari dei progetti formativi e che hanno chiesto la cassa integrazione per i loro dipendenti sospendendoli dal lavoro, assumono personale esterno o incaricano personale interno già impegnato negli sportelli multifunzionali, dando un carico di lavoro straordinario, invece di fare rientrare in servizio, sia pure parzialmente e per alcune ore i lavoratori sospesi.
E' inammissibile che ciò venga consentito, e se non è illegittimo, è certamente eticamente improponibile!
I datori di lavoro operano in maniera discriminante, mettono i lavoratori gli uni contro gli altri, e continuano nello sport che ha portato il sistema regionale della formazione professionale, di dilapidare risorse pubbliche per interessi privati senza alcun controllo.
Chiediamo con forza che gli organi istituzionali competenti si attivino responsabilmente, e chiediamo ai soggetti gestori delle attività, in questo momento di grave criticità per l’intero sistema, di fare un passo indietro ripristinando il diritto dei lavoratori e rispettando gli accordi sottoscritti.

1 commento:

  1. Anche in qualche Ente che ha collocato tutti in CIGD sono stati conferiti incarichi ad "esterni". E i sindacati che cosa fanno? Stanno a guardare? Abbiamo capito che CGIL, CISL, UIL sono collusi lo SNALS è senza palle e gli altri invece di blaterare perchè non denunciano UNA VOLTA PER TUTTE nelle sedi competenti?

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